Descrizione
Come si legge nel titolo, il manualetto è pieno di facezie malizie arguzie e furbizie tipicamente nostrali; quasi sempre allusive, frequentemente canzonatorie, scurrili spesso e talvolta triviali. Ma la peculiarità del testo sta nell’equilibrio tra i due opposti registri di scrittura usati sincronicamente dall’autore. Il quale prima spiega ogni voce atteggiandosi talvolta a erudito studioso del ribòbolo fiorentino; dopodiché – quasi sempre – contrappunta il suo scrivere forbito, con una mini sceneggiatura, in cui la parola o locuzione analizzate vengono usate nel modo più becero e sguaiato (sia pure rispettando le regole di una specifica grammatica autoprodotta).
Marco Cavallini nell’ambito del restauro pittorico, e in quello dell’insegnamento artistico, si è conquistato nel tempo un’ottima meritata reputazione (la stessa Emmebi Edizioni ha pubblicato un suo importante manuale su “Quadraturismo e decorazio-ne pittorica murale”).
Cavallini è però, innanzitutto e con orgoglio, un Fiorentino; un italobecero, come lui stesso si definisce, che oltre ad amare la propria città, si rammenta anche di tanti, vecchi e antichi modi dire in uso a Firenze e vasti dintorni.
Nel tempo ne ha raccolti oltre cinquecento, e dopo averli ordinati e commentati, li pubblica ora in forma di agile e divertente “Prontuario linguistico”, ricco tra l’altro di notizie interessanti riguardo la nostra città e le abitudini dei suoi abitanti.