Description
Per chi ha fatto della Storia e della Storia dell’Architettura il centro principale della propria vita – come è accaduto nel caso di Francesco Quinterio, nostro Socio fondatore oltre che Studioso, stimatissimo Professore di “Storia dell’Architettura” e Amico caro – non è difficile comprendere quanto possa essere ancora oggi dirompente mettere in agenda l’importanza della Storia in una Società che punta, invece, non solo a monetizzare ogni intervento e ogni azione, ma che in ambito culturale si mostra soprattutto propensa allo “Story telling” e alla sola divulgazione (una divulgazione che diviene deleteria quando non accompagnata da una ricerca seria e che si mostra, invece, virtuosa quando finalizzata al progresso culturale della Società). Riteniamo importante, insieme a chi ha voluto partecipare a questo volume in memoria di Quinterio, indirizzarsi piuttosto verso una visione della Storia, se non come magistra vitae (anche se vorremmo), almeno come ‘lettura’ della Società, come consapevolezza degli eventi, come ricerca delle radici e della “lunga durata” dei fenomeni, come difficile approccio di conoscenza e di apertura consapevole verso il futuro. Gli studi miscellanei che si propongono in questa raccolta, dunque, svolti dall’Età medievale a quella contemporanea, costituiscono non solo una messe di informazioni scientifiche di estrema rilevanza per gli àmbiti trattati, ma anche un preciso orientamento sociale, oltre che metodologico; una visione ancora utile che può permettere di ‘fare quadrato’ rispetto al sempre paventato «silenzio della Storia» e alla depauperazione dei contenuti scientifici e disciplinari di essa. Il “Bollettino SSF” ribadisce inoltre, dopo molti anni, la sua natura di classicistica ‘bottega rinascimentale’, di aperta ed eclettica ‘officina’ (il che era nello spirito che ne ha presieduto la fondazione); una ‘bottega’ nella quale Storia, Critica, Pensiero, Arte, Interpretazione grafica e Disegno, Architettura si arricchiscono reciprocamente e indissolubilmente si intersecano. Anche, e forse soprattutto, nell’epoca informatica …